È obbligatorio diventare un membro GS1 per utilizzare un codice a barre legale?

GS1, l'attuale nome dell'organizzazione EAN International, nasce ufficialmente il 26 aprile 1974 e apre la sua sede a Bruxelles, in Belgio, non a caso sede delle principali istituzioni europee.

GS1 si basa sul sistema EAN (European Article Number) che utilizza (ma può utilizzare un altro) linguaggio di codici a barre per inserire informazioni alfanumeriche in un computer automaticamente e senza errori. Attualmente il sistema EAN è quello utilizzato in tutto il mondo, implementando e sostituendo l'originale UPC USA, ideatore del linguaggio.

GS1 ha delegazioni in tutti i paesi, che hanno il compito di rendere membri coloro che desiderano utilizzare un codice a barre. Ad esempio in Italia abbiamo GS1 Italia.

La maggior parte delle delegazioni GS1 sono associazioni private (non governative), di volontariato e senza scopo di lucro, che le esentano dal pagamento delle tasse. Ma in realtà cercano di diffondere l'idea che essere associati sia un obbligo.

Ma ci sono diverse incongruenze.

La prima è che GS1 vieta esplicitamente ai suoi associati di condividere numeri (codici a barre) con altri, cioè se ho cento codici a barre e ne ho usati solo due non posso darne uno a mio fratello.

Ovviamente, essendo un'associazione privata (non governativa), di volontariato, senza fini di lucro, non vedo come potrebbero impedirti di farlo e non vedo nemmeno come potrebbero venirne a conoscenza; quello che vedo è un interesse che chiunque voglia utilizzare un codice a barre (e la lingua è già di dominio pubblico, non soggetto a diritti) deve pagare a vita.

La seconda incongruenza è proprio questa: paghi annualmente ea vita. Immagina che quando compriamo un'auto e ci mettono la targa ci dicono che dovremo pagare la targa ogni anno di vita dell'auto. Che motivo c'è per mantenere un'organizzazione che invia un'e-mail ai suoi associati solo una volta nella vita?

La realtà è che le associazioni locali del GS1 sono diventate, negli anni, centri di grandi affari, arrivando in alcuni paesi con legalità lassista e monetizzata, in cui hanno registrato i numeri come marchi, e perseguono giudizialmente (hanno un un sacco di soldi per assumere gli studi legali più costosi) che si smarrisce.

Tra paesi non calpestano gli affari, ovviamente, per questo usano i prefissi di paese e il divieto tra loro di associare qualsiasi azienda straniera. GS1 Italia può supportare solo aziende italiani.

Hanno scoperto i vantaggi di portare persone importanti dal mondo degli affari nei loro consigli di amministrazione come proprietari di grandi società di distribuzione, supermercati, Amazon e altri, con l'obiettivo in mente che ogni azienda obbliga i propri fornitori a pagare GS1.

Bene, chiarito l'interesse di GS1, passiamo alla cosa più importante: I NOSTRI INTERESSI.

L'interesse di un imprenditore è ottenere un codice a barre EAN con numerazione ufficiale, con il prefisso del nostro paese, 80-83, con la garanzia che non verrà duplicato o inventato, al prezzo più basso possibile e, ovviamente, senza doverlo ripetere pagamento ogni anno.

Per ottenerlo è facile, devi solo rivolgerti a qualcuno che ha una banca di numeri EAN (GTIN) ed è disposto a venderli per unità; Sarà inoltre necessario assicurarsi che sia un'azienda seria, locale e con persone responsabili che possano rispondere legalmente se qualcosa non va come previsto. Sarà inoltre necessario richiedere un certificato di proprietà che dimostri che siamo i legittimi proprietari dei codici.

Alcuni rimandano, con preoccupazione, ai dati che compaiono nel database interno di GS1, Gepir. Ma le informazioni che appaiono non sono affidabili al 100%, principalmente a causa del fatto che i membri possono richiedere di NON APPARIRE.

La regola base del commercio è che se ho qualcosa e voglio venderlo, chiunque può acquistarlo se siamo d'accordo sul prezzo e l'oggetto in scambio non è illegale.

Applichiamo questa regola di base ai codici a barre.

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